martedì 24 novembre 2020

GLI SQUALLOR. UNA RIVOLUZIONE ROCK: Marco Ranaldi

Più dei Beatles, più di Pupo e della Manzotin ci sono stati gli Squallor: ma più degli Squallor c’è la leggenda del gruppo più rock ed eversivo della penisola italiana. 

Negli anni '70 in Italia era iniziata quella che doveva essere una rivoluzione sociale e culturale. Quella rivoluzione si è poi interrotta e oggi paghiamo le conseguenze di una strada tracciata ma abbandonata. Erano anni di scoperte, di innovazioni e, soprattutto nel campo della musica, si cercavano alternative valide all'invasione anglo-americana. Fra il progressive e lo sdoganamento del pop nostrano nel regno della discografia milanese nasce, o meglio si consolida, un gruppo che ben conosceva il mercato della musica. Gli Squallor emergono dal necessario bisogno di trovare alternative non depressive; su di loro tante leggende, ma una sola verità: gli Squallor cambiarono inesorabilmente il corso della musica in Italia e non solo. Tant'è che in nessuna espressione artistica di altri paesi si riscontra un gruppo come quello degli Squallor. La loro storia nasce nella notte e si sviluppa alla luce del "cazzeggio". Inconsciamente o consciamente i componenti del gruppo dichiararono il manifesto della derisione e della anarchica creatività. Nati negli anni in cui la musica tentava vari intellettualismo e diverse forme di sperimentazione, la parabola degli Squallor si concluse per normale esaurimento e per la definitiva uscita di scena di due dei quattro protagonisti. La storia verrà narrata così com'è stata trovata, attraverso la testimonianza di chi c'era dal primo momento. 

Marco Ranaldi, musicista e musicologo. Ha studiato e scritto di musica andando a recuperare storie e radici. Le sue storie narrate sono state quelle di Domenico Modugno, Lelio Luttazzi, Umberto Bindi e di altri vivi e non. Scrive su diverse testate.

pp. 210 - Formato 13x21

ISBN: 9788897389545

prezzo: euro 14,00

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NOSOUND: Leonardo Vittorio Arena

"Sono stati i Beatles a farmi accostare all'orientalismo"

Il libro si concentra su vari generi, il rock, il jazz, la musica classica ed etnica, nella visione del non suono. Ne sonda l'altezza, timbro e intensità per ampliare il campo percettivo oltre il suono. Il non suono ci fa scoprire una realtà extralogica, non comune. E cioè il nonsense, la relativizzazione degli opposti, dove l'apollineo è il dionisiaco. L'indagine è dominata dalla contaminazione: l'antico e il moderno, l'Oriente e l'Occidente, musica, letteratura e pittura, sonorità e silenzi si rincorrono, all’insegna del non suono. Nella prospettiva di una musica mondiale si esaminano
le opere di Terry Riley, Brian Eno, Richard Wagner, i Soft Machine, Ryuichi Sakamoto, David Sylvian e altri. Il non suono non indica un limite, bensì la fecondità del non suono. Quello del big bang, della chitarra di Eric Clapton e delle danze sufi è il medesimo, creatore dell'universo. 



Leonardo Vittorio Arena insegna Filosofie orientali all'università di Urbino. Ha pubblicato per Mondadori, Rizzoli, Piemme, nonché monografie sulla musica di Brian Eno, David Sylvian, John Cage. Per Crac Edizioni ha già pubblicato: Scelsi: oltre l'Occidente. Suona l'Ipad e il sintetizzatore nei Mu Machine, gruppo di improvvisazione radicale. Dirige corsi di meditazione creativa ispirati alla sua filosofia del nonsense, lo Zen, il sufismo e il pensiero di Jung.




Filosofia della musica

pp. 130 - ill.

ISBN: 9788897389620

prezzo: euro 13,00



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