"Sono stati i Beatles a farmi accostare all'orientalismo"
Il libro si concentra su vari generi, il rock, il jazz, la musica classica ed etnica, nella visione del non suono. Ne sonda l'altezza, timbro e intensità per ampliare il campo percettivo oltre il suono. Il non suono ci fa scoprire una realtà extralogica, non comune. E cioè il nonsense, la relativizzazione degli opposti, dove l'apollineo è il dionisiaco. L'indagine è dominata dalla contaminazione: l'antico e il moderno, l'Oriente e l'Occidente, musica, letteratura e pittura, sonorità e silenzi si rincorrono, all’insegna del non suono. Nella prospettiva di una musica mondiale si esaminano
le opere di Terry Riley, Brian Eno, Richard Wagner, i Soft Machine, Ryuichi Sakamoto, David Sylvian e altri. Il non suono non indica un limite, bensì la fecondità del non suono. Quello del big bang, della chitarra di Eric Clapton e delle danze sufi è il medesimo, creatore dell'universo.
le opere di Terry Riley, Brian Eno, Richard Wagner, i Soft Machine, Ryuichi Sakamoto, David Sylvian e altri. Il non suono non indica un limite, bensì la fecondità del non suono. Quello del big bang, della chitarra di Eric Clapton e delle danze sufi è il medesimo, creatore dell'universo.
Leonardo Vittorio Arena insegna Filosofie orientali all'università di Urbino. Ha pubblicato per Mondadori, Rizzoli, Piemme, nonché monografie sulla musica di Brian Eno, David Sylvian, John Cage. Per Crac Edizioni ha già pubblicato: Scelsi: oltre l'Occidente. Suona l'Ipad e il sintetizzatore nei Mu Machine, gruppo di improvvisazione radicale. Dirige corsi di meditazione creativa ispirati alla sua filosofia del nonsense, lo Zen, il sufismo e il pensiero di Jung.
Filosofia della musica
pp. 130 - ill.
ISBN: 9788897389620
prezzo: euro 13,00